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Strategie anti invecchiamento: parte II

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Strategie anti invecchiamento: parte II

Restrizione calorica

Se da un lato, come trattato nell’ultima newsletter, l’esercizio fisico si dimostra essere una delle frontiere più studiate nelle strategie anti-aging (ricordiamo l’importanza nella prevenzione della sarcopenia, dell’osteoporosi, delle malattie cardiovascolari e dei tumori) dall’altro anche il lato dell’alimentazione è al centro di numerose ricerche promettenti.

In particolare la restrizione calorica (CR) del 30-40% delle calorie giornaliere rispetto ai requisiti standard ha permesso nei trial con cavie animali (cani, ratti, vermi, mosche e primati) un aumento dell’aspettativa di vita dal 30% al 50% (lo so, non vi do mai buone notizie! :P).

Una metanalisi di R.E.Pattherson e colleghi pubblicata sul Journal of the American Academy of Nutrition and Dietetics nell’Aprile del 2015 riporta gli effetti benefici supposti dei regimi di digiuno intermittente e quelli invece misurati in diversi studi.
Gli autori, analizzando numerosi altri studi, suppongono che periodi di digiuno o di restrizione alimentare possano migliorare l’assetto della flora batterica intestinale (intestinal microbiota), resettare l’orologio biologico dell’organismo (circadian clocks) e conseguentemente agire sulle regolazioni metaboliche di zuccheri, grassi, ormoni sessuali (insulin, lipids, sex hormones) e ridurre l’infiammazione prevenendo così obesità, cancro, diabete e malattie cardiovascolari.
L’unico dato certo che emerge dagli studi attualmente in corso è che nella storia evolutiva della specie umana è inscritta l’alternanza tra periodi di normoalimentazione o sovralimentazione e digiuno, dovuta agli esiti della caccia o del raccolto stagionale o alle carestie che si sono susseguite nel corso della nostra evoluzione come specie e che l’obesità o in generale l’eccesso calorico sono praticamente la prima causa di morte odierna considerando che queste sono alla base di cancro, malattie cardiovascolari e diabete (fonte: Center for Disease Control).
Il recupero quindi di questa fisiologica alternanza può riattivare nell’organismo tutta una serie di complessi meccanismi riparativi che secondo le numerose teorie sull’invecchiamento possono rallentare i processi degenerativi, ridurre quelli infiammatori e allontare il rischio delle patologie sopra citate e, di conseguenza, aumentare l’aspettativa di vita.
Take Home Message: mangiare di meno (e meglio!) e muoversi di più sono gli unici strumenti ad oggi disponibili per vivere più a lungo e campare in buona salute!
Fonti:
Center for Desease Control (CDC)
 Precision Nutrition

Intermittent fasting combined with calorie restriction is effective for weight loss and cardio-protection in obese women, M.C.Klempel et. al., Nutr J. 2012; 11: 98

R.E.Pattherson et al.,Intermittent Fasting and Human Metabolic Health, Journal of the American Academy of Nutrition and Dietetics, 2015

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Mercken, E.M. et al. Calorie restriction in humans inhibits the PI3K/AKT pathway and induces a younger transcription profile. Aging Cell 12(4): 646-651 (2013)

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Redman, L.M. et al. The effect of caloric restriction interventions on growth hormone secretion in non-obese men and women. Aging Cell. 9(1): 32-39 (2010)

Stipp, David. How Intermittent Fasting Might Help You Live a Longer and Healthier Life. Scientific American, Vol. 308/1, 2012.

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